Servizio di Rai3 Regione Emilia-Romagna (a cura di Marino Cancellari). “L’asino romagnolo non rischia più l’estinzione”.

Bernardo Montaleone intervistato

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Lunga vita all’Asino Romagnolo. E largo ai giovani

Era il Dicembre del 2000, ma a guardare cosa è stato fatto, da allora, per scongiurare l’estinzione dell’amico mansueto dall’occhio buono e dalle orecchie lunghe, sembra sia trascorso un secolo. Forse anche di più.

In quei giorni pre-natalizi di fine millennio, si tenne infatti, a Ferrara, presso il Centro Regionale di Incremento Ippico dell’Emilia-Romagna (poi chiuso nel 2007) il primo incontro di tecnici, volto a mettere a fuoco se l’Asino Romagnolo ci fosse ancora o fosse definitivamente scomparso, “attore protagonista” di un passato che lo aveva inghiottito.
Un passato scandito da parole come povera economia agricola, trazione animale, mulattiera, basto, castagneto, carbonaia, polenta, mercato settimanale per sale e fiammiferi, cavalcatura per l’ostetrica (quando il parto avveniva tra le mura domestiche) o per il parroco (quando l’olio santo veniva somministrato a un moribondo); e, in pianura, trottatore al calesse del dottore.


In sintesi, se “quell’asino” esistesse ancora, e dunque fosse ancora possibile censirlo e salvarlo. Oppure se fosse definitivamente scomparso e l’idea di tentarne il recupero fosse solo una operazione astratta e romantica.
Fino agli esordi della 2° Guerra Mondiale, il problema dell’estinzione certo non si era mai presentato, se é vero che i Romagnoli censiti nel 1918 erano 5.267 su un totale di 949.162 capi asinini. E che erano 46 gli stalloni Romagnoli operanti nel 1941 nei due Regi Depositi Stalloni di Reggio Emilia e di Ferrara (più quello delle Marche).
Poi venne la Guerra, ed il destino dell’asino Romagnolo precipitò improvvisamente, prima con la crisi alimentare delle armate tedesche che, al venir meno dei rifornimenti dalle retrovie, lo razziarono nelle stalle dei contadini e se ne cibarono ampiamente. Poi con la ritirata dalla Linea Gotica verso il Po, in cui il povero animale fu costretto a trainare smisurate e sproporzionate “carratelle” militari, cariche di vettovaglie, prima della resa. E finì disperso, o sacrificato.

Ma il peggio doveva ancora venire. Con il boom economico italiano degli anni sessanta, l’agricoltura andò ben presto meccanizzandosi ed i trasporti su strada videro un impetuoso sviluppo della motorizzazione.
L’asino subì il colpo ferale, ed era ovvio che così avvenisse, specialmente al Nord ed in Emilia-Romagna, una tra le Regioni maggiormente investite dal new-deal economico. Questo animale, identificato perfettamente con un passato misero e triste (perché la miseria può essere epica quando é narrata, ma é poco empatica quando é vissuta in prima persona) fu lasciato all’oblio e all’abbandono.
Poco dopo (alla metà degli anni settanta) lo Stato italiano ne decretò addirittura l’estinzione.

Qualche Asino però rimase, presso le poche case contadine fuori mano, ancorate alle tradizioni. Che qualche capo fosse ancora presente i tecnici delle APA (Associazioni Provinciali Allevatori) ne avevano sicura contezza, e lo intravedevano nel corso dei sopralluoghi per i controlli funzionali del bestiame. Così, a Ferrara, accanto ai tecnici delle APA, quel giorno, si incontrarono in seduta i Dottori della Regione (Dott. Sandro Spada), sotto il coordinamento del Professor Raffaele Baroncini (titolare della Cattedra di Zootecnia presso l’Università di Bologna) e massimo esperto nazionale della materia (vedi pubblicazione “L’asino, il mulo, il bardotto”).

Prof. Raffaele Baroncini

 

Dalla riunione uno spiraglio venne tenuto aperto: fu fissato lo standard tradizionale della Razza (vedi, in questo sito, in alto, la tendina “La Razza”) in modo rigoroso, facendo riferimento ai  dati di letteratura, di memoria storica e di confronto con le altre razze asinine italiane.

Negli  anni 2001 e 2002 fu fatto il censimento, con rispetto e in aderenza allo standard. Furono individuati (in tutto) tra puledri ed adulti, 76 soggetti: 15 maschi e 61 femmine. Essi furono poi studiati nel loro DNA. Avevano una base genetica comune.

Non senza colpi di scena (nel 2003 vi fu anche un responso sfavorevole, seppure interlocutorio, del Ministero della Agricoltura, che sembrò mandare all’aria tutti gli sforzi fatti) si dovette attendere il 21 Giugno del 2005 perché venisse nuovamente riconosciuta la razza dal Ministero della Agricoltura e dunque dallo stato italiano.
“L’Asino Romagnolo è tornato all’onor del mondo” titolò un quotidiano della Romagna, con lessico ottocentesco, come era del tutto conveniente fare.
Un ampio servizio di approfondimento fu curato anche dal TG3 Emilia-Romagna.
Ma con molti meno dei 120 esemplari, si trattava pur sempre (la definizione è scientifica ed è della FAO, vedi tabella successiva) di una “razza critica” (anche definita “razza reliquia” ), ed il pericolo dell’estinzione rimaneva in agguato, ancora dietro l’angolo.

CRITERI FAO

Numero di capi presenti

Razza estinta

0

Razza in condizione critica

<= 120

Razza in condizione danneggiata

da 121 fino a 1200

Razza in condizione vulnerabile

da 1201 fino a 2400

Razza non a rischio

> 2400

Dal 2005 ad oggi tante cose però sono cambiate, e in meglio, se è vero che il numero complessivo dei capi è ora di 1207 esemplari, (dato aggiornato al 21 Giugno 2022) sicuramente più qualificati ed omogenei rispetto ai 76 della ripartenza.
Ora siamo ad una svolta. Raggiunta la quota di 1200 soggetti, la razza non è più definibile “a rischio di estinzione”, ma (é sempre la FAO che lo afferma) semplicemente “vulnerabile”. Da tenere cioè sotto controllo, ma fuori da un rischio concreto e imminente.
Lo sforzo degli allevatori (oggi in numero di 297) e la grande vitalità della Associazione che li coordina e li guida (Associazione Italiana Allevatori della Razza Asino Romagnolo) sono stati i fattori vincenti di questa riscossa, ma è stato soprattutto il frutto della sinergia tra Istituzioni (la Regione in primis) ed i privati allevatori a decretare questo successo, francamente superiore alle attese.

In particolare il processo di selezione e di qualificazione della razza è sempre stato ispirato ad una maggiore omogeneità dei capi presentati, che ha fatto perno sulla aderenza allo standard di razza (che è rimasto sempre lo stesso definito nel Dicembre 2000); aderenza monitorata a cura di un Esperto di Razza (praticamente un giudice/arbitro). Un’altra nota positiva è stata la progressiva diffusione del Romagnolo in nuove realtà regionali (come la Lombardia – Province di Sondrio, Bergamo, Brescia, Milano – ; come il Veneto – Province di Padova e Treviso -; come le Marche e la Toscana).

A Imola si è svolta il 18 e 19 Giugno di quest’anno la 10° Rassegna inter-regionale.
Abbiamo assistito prima di tutto ad una presenza prevalente delle categorie di soggetti giovani (24 su 50 i soggetti compresi tra 1e 3 anni) e giovani-adulti (12 su 50 i soggetti compresi tra 4 o 5 anni) a discapito della categoria senior (14 su 50 i soggetti di età oltre 6 anni).
Da segnalare inoltre la presenza di ben 6 redi (nati nel 2022) di cui 5 ancora sotto la madre ed 1 già svezzato, tutti  e sei non oggetto di valutazione morfologica.
Questo indicatore dimostra la vitalità del mondo allevatoriale, che ha puntato sui giovani prodotti per presentarsi in gara con buona possibilità di successo.
LARGO AI GIOVANI dunque!

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Prima dell’avvio della Rassegna Morfologica del Sabato, il Presidente ha richiamato alla memoria di  tutti i presenti la figura di Ezio Bigiarini (scomparso il 17 Maggio 2020) non solo allevatore appassionato e competente, socio fondatore di As.I.R.A.R.A. e Probiviro eletto ed in carica, ma anche persona mite e garbata, accogliente, ciò che in Romagna si dice “un pezzo di pane”.

In tandem con il suo grande amico Luciano Bernabini, ha continuato per decenni (dagli anni sessanta ai giorni nostri) ad allevare asini, quando la pubblica opinione considerava la cosa un fatto, non da stravaganti, ma da veri spostati. Luciano ricorda: “Le persone ci consideravano dei matti, ci deridevano … ma noi abbiamo saputo tenere duro ed é arrivato il momento in cui abbiamo avuto ragione”.

Ma ciò che fa più emozionare, anche commuovere, é il gesto con il quale Luciano (Vice-Presidente As.I.R.A.R.A. un boscaiolo che sotto una scorza ruvida, nasconde, a suo modo, un cuore grande analogo a quello di Ezio), ha voluto ricordare l’amico prematuramente scomparso.
“Ho comprato l’ultimo prodotto di Ezio, una puledra di nome Milly, in suo onore e per suo ricordo. Stai pur certo – mi ha detto in privato – che non la rivenderò per nessuna ragione al mondo, mi offrissero anche un Perù”.

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Passiamo ora in rassegna i risultati di categoria e le foto relative dei soggetti partecipanti.

Categoria Puledri di anni 1. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
1. Ascanio dei Cantelli
2. Lorenzo
3. Tuono
4. Ribò

Categoria Puledri di anni 1




Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Lorenzo Eccellente Francesco Carol Severi
Ribò Ottimo Billy Nina Berbabini
Tuono Buono L.Z.Levante Gemma Giacometti
Ascanio dei Cantelli Buono Ugo dei Cantelli Leonida Mazzanti

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Categoria Puledre di anni 1. Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
5. Gioia Emiliani
6. Queen
57. Rosita-AT

Gioia
Gioia bis

 



Classifica di Categoria Puledre di anni 1

Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Rosita-AT Ottimo Tarzan Ginevra-AT Tonetti
Gioia Imolesi Ottimo Little Tony Lala Imolesi
Queen Buono Martino Rosa Besseghini S.

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Categoria Puledri di anni 2. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
7. Murat
8. Nello di Fontana
9. Diego-AT
54. Romeo
(10 Bigio non presentato)



Classifica Categoria Puledri di anni 2







Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Murat Eccellente Filippo Safety Noire Imolesi
Nello di Fontana Ottimo Getullio Pioggia dei Cantelli Gavelli
Diego-AT Buono Tarzan Lea Tonetti
Romeo Buono Filippo Giulio Buttazzi

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Categoria Puledre di anni 2. Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
11. Belen MB
12. Bigia MB
13. Miranda-AT
14. Corona
15. Ginevra



Graduatoria di Categoria Puledre di anni 2





Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Bigia MB Ottimo Getullio Vittoria MB Montaleone
Miranda-AT Buono Tarzan Ginevra-AT Tonetti
Belen MB Buono Filippo LZ Denise Montaleone
Corona Buono Zorro Irma Besseghini V.
Ginevra Buono Samuele Rosina Guaducci

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Categoria stalloni junior di anni 3. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
16. La Fattoria Zeus
17. L.Z. Enea
18. L.Z. Stornello



Graduatoria di Categoria Stalloni junior di anni 3






Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
La Fattoria Zeus Eccellente Zorro Poppea-AT Donati
L.Z. Enea Ottimo Romano L.Z. Codina Zerbini
L..Z. Stornello Ottimo Romano L..Z. Cassandra Zerbini

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Categoria Femmine Junior di anni 3 . Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
19. Zaira
20. Giorgia-AT
22. L.Z. Ester
(non presentate 21. Pepita; 23. Luna)


Graduatoria di Categoria Femmine Junior  di anni 3

Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Zaira Ottimo Romano Silvana Az. Agr. El Ramicero
Giorgia-AT Ottimo Tarzan Lea Tonetti
L..Z. Ester Buono Romano L.Z. Minerva Zerbini

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Categoria stalloni adulti di anni 4 o 5. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
24. Ercole
25. Vasco dei Cantelli
26. Ciso
27. L.Z. Rio del Panetto



Graduatoria di Categoria Stalloni adulti 4-5 anni

Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Ciso Eccellente Romano Rosina Giacometti
L.Z. Rio del Panetto Ottimo Romano Luna Zerbini
Vasco dei Cantelli Buono Romano Leonida Mazzanti M.
Ercole Buono Filippo Dora Besseghini S.

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Categoria femmine adulte o fattrici di anni 4 o 5. Iscritte a catalogo elencati per numero di testiera:
28. Lala
29. Naomi Cambell MGB
30. Vittoria MB
31. Cleopatra
32. Ombrina
33. Milena
34. Nina
35. L.Z. Nuccia
(non presentata la n. 55 Furia)



Graduatoria di Categoria Femmine Adulte o Fattrici di 4-5 anni

Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Lala Eccellente Pippo Tea Imolesi
Milena Ottimo Getullio Zita Marcotti
Vittoria MB Ottimo Filippo Dora Montaleone
Cleopatra Ottimo Romano Poppea-AT Donati
Naomi Cambell MGB Buono Getullio L.Z. Denise Montaleone
Ombrina Buono Tarzan Penelope Marcotti
Nina Buono Pippo Bea Severi
L.Z. Nuccia Buono Romano Poppea Zerbini

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Categoria stalloni senior di 6 anni ed oltre. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
36. Lupo Alberto

37. Francesco
38. Samuele
39. Zorro
40. Pippo
41. Romano



Graduatoria di Categoria Stalloni senior 6 anni o maggiore

Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore
Francesco Eccellente Billy Dina Severi
Lupo Alberto Eccellente Filippo Cesira Donati
Samuele Ottimo Pierino 2009 Marta Zerbini
Zorro 2014 Ottimo Tarzan Gaia Besseghini V.
Pippo Buono Pierino 2000 Peppina Montaleone
Romano Senza voto ——– ——— Zerbini

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Categoria fattrici senior di 6 anni ed oltre. Iscritte a catalogo elencati per numero di testiera:
42. L.Z. Rossana
43. L.Z. Cassandra
44. L.Z. Minerva
45. Mina
46. L.Z. Denise
47. Pioggia dei Cantelli
48. Poppea-A
58. Rosina
(non presentata la n. 56 Megghi)



Graduatoria di Categoria Fattrici senior di 6 anni o maggiore



Piazzamento Nome Livello di Aderenza Padre Madre Allevatore

L.Z. Denise Eccellente Romano Cleopatra Montaleone

Poppea-AT Eccellente Billy Dina Donati

Pioggia dei Cantelli Ottimo Virgilio Palma Gavelli

L.Z. Minerva Buono Romano Cleopatra Minardi

L.Z. Rosanna Buono Romano Poppea Zerbini

L.Z. Cassandra Buono Romano Favola Zerbini

Mina Buono Filippo Rosina Giacometti

Rosina Buono Filippo della Camerlona Cesira Guaducci

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Per ciò che riguarda i due best in show, da segnalare che sia quello maschile (Murat, di Alessandro Imolesi di Cesena) sia quello femminile (Bigia MB, di Bernardo Montaleone di Dozza) presentano, entrambi, l’età di due anni, essendo nati nella primavera del 2020.

Murat - Campione Assoluto della Fiera

 

Murat in premiazione

 

Francesco Campione di Riserva

 

Bigia MB Best in Show assoluta femminile

 

Premiazione di Bigia MB

 

Lala Campionessa di Riserva

 

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Santerno Fiera Agricola Imola


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Santerno: il ritorno del Romagnolo

https://www.cavallomagazine.it/people/santerno-il-ritorno-del-romagnolo

L’asino Romagnolo sta tornando: ben 56 i soggetti che saranno presenti alla X Rassegna Interregionale della razza dal 17 al 19 giugno alla Fiera Agricola del Santerno di Imola

Imola, 3 giugno 2022 – Poche cose riempiono di gioia chi scrive per voi queste righe quanto l’aumento di interesse per gli equidi autoctoni a rischio di estinzione.

Perché tutti, a prescindere dalla lunghezza delle orecchie, sono l’espressione precisa di un territorio e della sua gente: come l’asino Romagnolo, ad esempio.

Di cui alla Fiera Agricola del Santerno si terrà,  dal 17 al 19 giugno 2022, la X Rassegna Interregionale di razza che tra adulti e puledri vanta in catalogo ben 56 soggetti iscritti alle varie categorie.

Un numero confortante, considerando il fatto che si tratta di una razza  compresa nel Programma Genetico del Libro Genealogico per la conservazione di quelle equine e asinine a limitata diffusione.

Certamente un miglioramento rispetto agli ultimi decenni, in cui si è corso il rischio che questo bellissimo asino scomparisse dalla faccia della terra.

Lo hanno impedito solo la passione degli allevatori superstiti e il grande lavoro svolto da As.I.R.A.R.A , l’Associazione Italiana Allevatori di Razza Asino Romagnolo. Che nella persona del dottor Alberto Minardi ha trovato un pasionario della sua causa.

Perché il Romagnolo è così: vivace, volenteroso e affidabile sempre. E non ci stiamo riferendo solo a quelli con le orecchie (peraltro moderatamente) lunghe.

Come vi dicevamo all’inizio,  gli equidi sono il ritratto della gente e dell’ambiente che li ha creati, e l’asino Romagnolo non fa eccezione.

Difatti tra tutte le razze asinine è una di quelli più apprezzate per la velocità e regolarità del suo trotto.

Detto tra noi, siamo convinti che  l’orecchio dei romagnoli per i motori derivi direttamente dall’amore  per il bel ritmo delle andature dei cavalli Trottatori. E vista l’abitudine oramai acquisita, non potevano non ricercare la stessa armonia anche nei loro asini.

Se volete quindi assistere da vicino al ritorno del Romagnolo non mancate all’appuntamento di Imola.

Ne vedrete una cinquantina abbondante di queste meraviglie “potenti e resistenti nel traino a tiro leggero, con un trotto vivace e sostenuto che mantengono per lunghe distanze”.

“Alla Fiera Agricola del Santerno sarà rappresentato tutto il mondo agricolo: i visitatori potranno trovare una vasta area dedicata all’esposizione, degustazione e vendita di prodotti agricoli ed agroalimentari delle aziende agricole produttrici, la mostra mercato del vivaismo, macchine ed attrezzature per l’agricoltura, prodotti per il giardinaggio e la zootecnia, nonché l’artigianato locale strettamente legato al settore agricolo, l’esposizione delle Razze Zootecniche autoctone emiliano romagnole , laboratori didattici, approfondimenti tecnici, degustazioni, intrattenimenti e folklore tradizionale”.

Cavalli compresi, ovviamente!

As.I.R.A.R.A è una delle associazioni rappresentate in ANAREAI, Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine ed Asinine Italiane, che è il  nuovo Ente gestore del programma genetico.

Qui il Catalogo Imola 2022 definitivo

 

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Logo della ANAREAI

Associazione Nazionale Allevatori delle Razze Equine ed Asinine Italiane

www.anareai.it

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Nuovo Disciplinare per l’allevamento dell’Asino Romagnolo in Italia in base al Regolamento della Unione Europea

In base al DLGS 52/2018, che in Italia disciplina la riproduzione animale recependo il Regolamento della Unione Europea 1012/2016, gli equidi di razza devono partecipare ad un Programma Genetico, che regolamenta e determina la loro iscrizione ad un Libro Genealogico.

Il Programma Genetico si configura infatti in una serie di azioni sistematiche, tra cui la registrazione, la selezione e la riproduzione, concepite ed attuate in modo tale da preservare e/o migliorare le caratteristiche fenotipiche e genotipiche desiderate della popolazione di riproduttori oggetto del programma stesso.

L’asino Romagnolo è una delle razze ricomprese nel Programma Genetico del Libro Genealogico per la conservazione delle razze equine ed asinine a limitata diffusione, in cui sono annotati i riproduttori con l’indicazione dei loro ascendenti (genealogia).

La gestione di tale Libro Genealogico è affidata all’ANAREAI – Associazione Nazionale Allevatori delle Razze Equine ed Asinine Italiane – ente pubblico dotato di personalità giuridica che é riconosciuto quale Ente Selezionatore, cioè in possesso dei requisiti tecnici e professionali previsti per la gestione e lo svolgimento di un Programma Genetico.

Il Libro Genealogico per la conservazione delle razze equine ed asinine a limitata diffusione ha lo scopo non tanto di indurre una selezione sulle popolazioni in esso iscritte a limitata diffusione o, in alcuni casi, in pericolo di estinzione, quanto piuttosto quello di conservare patrimoni di diversità genetica di grande valenza storico-culturale, valorizzandone al contempo le qualità produttive ed incentivandone l’impiego in particolari condizioni ambientali.

I soggetti iscritti devono aderire sia a caratteristiche morfo-funzionali previste nello standard di razza sia, preferibilmente, presentare genealogia nota e completa. Lo standard di razza è l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali tipiche e distintive di una determinata razza. Ad esempio, l’asino dell’Asinara deve possedere un mantello albino e presentare un altezza al garrese compresa tra gli 80 ed i 105 cm.

Con decorrenza 01.01.2022, l’iscrizione dei soggetti di razza Romagnola alla relativa sezione del Libro Genealogico per la conservazione delle razze equine ed asinine a limitata diffusione, avviene secondo i seguenti criteri, stabiliti all’art. 9 del disciplinare:

I Programmi genetici delle razze equine ed asinine a limitata diffusione si attuano sui soggetti iscritti nel Libro Genealogico (LG) che si suddivide in:

  1. Sezione principale, in cui sono iscritti i soggetti con almeno una generazione di ascendenti iscritti alla sezione principale;

  2. Sezione supplementare, in cui sono registrati gli animali che non hanno i requisiti genealogici per l’iscrizione nella Sezione principale, previo accertamento da parie di un esperto di razza del possesso dei requisiti di razza così come indicato nelle Norme tecniche.

In deroga a quanto di sopra riportato ai punti 1) e 2), sono iscritti alla sezione principale i maschi e le femmine che discendono in primo grado da padri iscritti nella sezione principale e madri registrate nella sezione supplementare.

Per questi maschi (di fatto con madre di genealogia ignota, ammessa alla Sezione Supplementare soltanto in base alla precedente valutazione di un esperto di razza) per quanto iscritti dalla nascita alla Sezione Principale, è tuttavia obbligatorio che avvenga, prima della qualificazione a stalloni, una visita morfologica, in età di 2 anni o maggiore, che accerti la presenza dei requisiti di razza..

In sintesi, per i maschi, al fine di diventare stalloni, si possono configurare le seguenti tre possibilità:

  1. i maschi nati da stalloni e fattrici, entrambi iscritti alla Sezione Principale del LG = dispongono d’ufficio della autorizzazione a svolgere la funzione di stalloni; 2) i maschi nati da stalloni inscritti a Sez. Principale e madri iscritte a Sez. Supplementare = possono fare gli stalloni solo dopo la approvazione dell’esperto di razza; 3) i maschi iscritti alla sezione supplementare non sono mai ammessi alla riproduzione.

L‘UC (Ufficio Centrale) su conforme parere della CTC (Commissione Tecnica Centrale) per non compromettere lintegrità di una razza a rischio di estinzione, può inibire alla riproduzione i soggetti che presentino tare o difetti trasmissibili così come riportato nelle norme tecniche.

Per essere autorizzati allinseminazione artificiale i soggetti maschi devono essere iscritti alla Sezione principale, essere in possesso di un esame morfologico che attesti la presenza dei caratteri di razza ed avere test di parentela compatibile.

LUC, su conforme parere della CTC, può stabilire requisiti genealogici più stringenti per l’iscrizione nelle diverse sezioni, fino alla soppressione della sezione supplementare per una o più razze dei Programmi genetici delle razze autoctone a limitata diffusione.

Il diverso criterio di ammissione alla riproduzione per femmine e maschi è chiaramente collegato al fatto che una femmina, producendo un puledro all’anno, comporta un rischio molti più basso rispetto ad uno stallone che può effettuare anche decine di monte all’anno, di “deviare” l’identità e la tipicità consolidata della razza.

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Lo stallone Pippo è tornato in Emilia-Romagna, dopo aver fatto la monta privata per quattro anni presso l’allevamento di Riccardo Panzacchi e Stefania Ferretti a Covigliaio, frazione di Firenzuola.

 

Gennaio 2016. Diciamoci la verità. Quando Pippo partì per la Toscana (per quanto venduto ad un prezzo di tutto rispetto, da parte di Giovanni Giacometti, alias Furma, prezzo che lo qualificava come riproduttore di alta gamma) furono pochi gli allevatori che immaginarono che, da quella nuova collocazione, il figlio di Pierino e di Peppina, nato il 9.05.2007, avrebbe rilanciato la propria credibilità di stallone.
La prima ragione era che lo stallone passava da monta pubblica a monta privata, presso Riccardo Panzacchi, e quindi vedeva ridursi la base su cui sperimentare le proprie attitudini qualitative. La seconda  è che la base delle fattrici era limitata a due, per quanto entrambe figlie del grande Romano: Bea 2009 (da Favola) e Tea 2009 (da Giorgia).

Le cose sono andate invece molto meglio del previsto, e pur tramite una così ridotta base di fattrici, Pippo ha riconfermato le sue capacità di eccellente riproduttore e miglioratore, che per altro aveva già dimostrato presso l’Azienda Agricola Furma a Casola Valsenio.
Ma cominciamo dall’inizio ed andiamo per gradi.
Cioè da una foto del 17 Giugno 2012 a Imola (II Rassegna inter-regionale dell’Asino Romagnolo).
La concorrenza, in quella occasione, fu del tutto spietata. Romano, tra gli stalloni patriarchi, e Filippo di Maria Bonuso (Titano e Jenny), tra i giovani stalloni, lasciarono a Pippo (che intanto aveva sostituito Cesare alla monta pubblica da Furma, quest’ultimo fulminato da un calcio di una fattrice TPR, giusto un anno prima) solo un piazzamento.
Si trattava, tuttavia, di un giovane di grandi speranze, soprattutto in virtù del fatto che nelle vene di Pippo scorreva (portato dal padre Pierino) il sangue nobile del nonno, Filippo detto “della Camerlona”, vero progenitore “residuo” per la riqualificazione della Razza del Romagnolo.

Del resto Filippo della Camerlona (nonno, nato 1982), Pierino (padre, nato 2000) e Pippo (figlio) assomigliavano come gocce d’acqua. Testa leggera, orecchie piuttosto corte e ben portate, struttura robusta degli arti, zoccoli larghi, erano le caratteristiche comuni salienti.
Ora converrà ricordare che chi aveva fatto nascere Pippo era stato uno degli allevatori più preparati e colti del Romagnolo, il Dottor Daniele Cornacchia di Granarolo Faentino (medico veterinario), il quale aveva portato (l’anno era il 2006) la sua storica fattrice Peppina (nata il 5.05.1991) alla monta da Pierino nato 2000, in quel momento operante proprio presso la Stazione di Monta Pubblica Furma, in quel di Casola Valsenio.

Poco dopo la nascita, ancora puledrone, Pippo fu acquistato da Ugo Bertelli di Cassanigo (frazione di Cotignola), e poi rivenduto a Giovanni Pasini di Pieve Cesato, il quale provvide a farlo approvare stallone dall’esperto di razza APA.
Da Pasini, Pippo fu anche domato e preparato per la corsa al calesse di Pieve Cesato.
Come abbiamo già detto, Cesare morì il giorno stesso della 1° Rassegna del Romagnolo,  avvenuta l’8 Maggio 2011 a Valsenio.
Gli fu fatale, al rientro in stalla dopo la fiera, una doppietta alla milza, sferrata da una fattrice da Tiro Pesante Rapido, che non aveva gradito le sue focose avances. Giovanni Giacometti, si guardò presto intorno per trovare un adeguato razzatore, in sostituzione di Cesare, e nel 2012 comprò Pippo da Pasini.
Pippo iniziò la sua attività riproduttiva nella stagione di monta 2012, coprendo le due fattrici di casa Nerina e Palina, rappresentate nella foto seguente.

E dimostrò subito le sue grandi facoltà di riproduttore, presentandosi con due maschi bellissimi, Oriente (da Pippo e Palina) e soprattutto Occidente (da Pippo e Nerina), nati nel 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quanto di dimensioni abbastanza contenute, Pippo rivelò ben presto di saper trasmettere ottime caratteristiche morfologiche, quali testa leggera, orecchie piuttosto corte e ben portate, profilo rettilineo del muso, equilibrio tra diametri longitudinali e trasversi. Inoltre lo stallone mostrò di trasmettere buona agilità nei movimenti, e, quanto a indole, buona nevrilità accompagnata tuttavia da carattere molto docile, ed, in particolare, nessuna aggressività verso le femmine in calore (condizione che rende possibile la monta brada).

Nella foto che segue, del 2014, alla Fiera di Valsenio, Pippo aveva sette anni ed aveva raggiunto la piena maturità fisica e psichica: si noti l’incollatura cilindrica tipica del Romagnolo, la linea dorsale sostenuta e la rotondità del posteriore (che invece era un poco “scarso” nella foto scattata a Imola nel 2012).
Si noti altresì il comportamento empatico nei confronti dei fratelli  Leonardo e Gianluca Giacometti.
Poi (e siamo al 2016) Pippo fu venduto a Riccardo Panzacchi, di Covigliaio, frazione di Firenzuola (FI) ed uscì anche dal circuito delle Fiere.
Su di lui calò una sorta di silenzio, interrotto, però, dalle notizie che provenivano dal nuovo proprietario, il quale ne testimoniava l’ottima qualità di riproduttore.
Domenica 27 Aprile 2019, Riccardo Panzacchi ricevette la visita in allevamento di Alberto Minardi e Bernardo Montaleone. Si trattava di una semplice visita di cortesia e non era in programma la compra-vendita di alcun capo. Per altro, le figlie di Pippo (con Bea e con Tea) erano ancora troppo giovani per entrare in una trattativa.
A Bernardo Montaleone, comunque, una certa idea era già venuta, se é vero che egli avanzò la richiesta di acquisto di una puledra (richiesta rispedita al mittente).
Arriviamo ai giorni nostri. I risultati conseguiti nelle ultime edizioni della Fiera Agricola di Imola (ormai divenuta definitivamente la rassegna nazionale dell’Asino Romagnolo di Razza) avevano fatto di Bernardo Montaleone il leader degli allevatori, in particolare per ciò che riguarda le femmine.
Nella edizione 2019 aveva piazzato: Naomi Campell MGB al primo posto della categoria femmine di anni uno (nate 2018); Vittoria MB al primo posto della categoria femmine di anni due (nate 2017); LZ Denise al primo posto della categoria femmine da 6 a 10 anni.

Di queste tre femmine, Vittoria MB conseguì il trofeo più prestigioso di “Best in Show” femminile, mentre LZ Denise risultò la campionessa di riserva.
Era arrivato il momento, per Bernardo, di pensare all’acquisto di uno stallone, che fosse idoneo a servire tutte e tre le femmine, nella stagione di monta 2021.
Con Minardi, fu organizzata la visita di alcuni giovani virgulti in vendita, tra cui Brillo (di Alessandro Imolesi – Tessello di Cesena), Teo AT, George AT, Martino AT (di Alessandro Tonetti – Mercato Saraceno).
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Ma non era ciò che Bernardo desiderava per le sue fattrici. Di fatto si trattava di giovani soggetti interessanti, ma inespressi, dunque non in grado di garantire con certezza una buona qualità riproduttiva.
Nel corso della visita a Tessello di Cesena, presso l’allevamento di Alessandro Imolesi, (giovane perito agrario new entry nell’allevamento del Romagnolo in purezza) invece di essere colpito dal due anni Brillo (vedi foto sopra), a Bernardo piacque molto la giovane quattro anni Lala, da poco acquistata da parte di Alessandro Imolesi da Riccardo Panzacchi, e non in vendita.

Una volta visitato l’allevamento di Alessandro Imolesi, si decise, insieme (Minardi, Montaleone e Imolesi) di andare a trovare Federico Severi, soprattutto per visionare il campionissimo Francesco.

Ma qui c’è una nuova sorpresa, perché accanto a Lala, Severi ha comprato da Riccardo Panzacchi, un’altra quattro anni bellissima, Nina (anch’essa figlia di Pippo ma con Bea).

Minardi chiede se quest’ultima è, per caso, in vendita, poiché sta cercando  una femmina prestigiosa per un nuovo socio potenziale.
Ma Federico Severi è irremovibile nella risposta negativa: non vende. In  effetti anche questa asina dimostra l’imprinting del padre Pippo. Testa leggera e tronco compatto.
Bernardo invece (che fino ad allora è stato silenzioso) è già arrivato alla soluzione del rebus che gli interessa: lo stallone che gli serve, per un incrocio compensatorio sulle sue femmine un po’ troppo lunghe di tronco è il padre delle due splendide femmine vendute da Panzacchi, Lala e Nina, compatte di tronco e “leggére” di testa. Cioé deve comprare Pippo.
Viene dato incarico al Presidente di telefonare a Riccardo Panzacchi, per chiedere se Pippo (che per la stagione di monta 2021 si trova già a Padova, presso il Dottor Michelangelo Lonardi, dopo uno scambio con Little Tony) é in vendita.
La risposta è affermativa. Cinque minuti e l’affare è concluso.
Pippo andrà quanto prima a coprire le tre femmine di Bernardo Montaleone.
Pippo, infatti, in quanto continuatore della Linea di sangue n. 1 (Filippo della Camerlona) si incrocia alla perfezione sia con LZ Denise (Linea di sangue n. 5 – Romano) sia con Vittoria MB (Linea di sangue n. 2 – Filippo, Titano, Celentano) sia con Naomi Campell MGB (Linea di sangue n. 1, ma risalente a Filippo della Camerlona attraverso Getullio e Cesare, non attraverso Pippo).
Viene anche condivisa la cifra da corrispondere al Dottor Michelangelo Lonardi, per far fronte ai mancati servigi di Pippo nella stagione 2021.
Domenica 21 Marzo 2021. Montaleone (accompagnato da Minardi) va a Covigliaio a saldare il prezzo dello stallone Pippo.
La foto seguente li ritrae insieme, accanto a Little Tony, che, per il 2021, farà la monta in Toscana.

Domenica 28 Marzo 2021 il cerchio si è chiuso. Ed anche questo articolo.
Salutiamoci qui.
Alberto Minardi

 

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Richiesta, in favore degli allevatori lombardi, del contributo economico per l’allevamento dell’Asino Romagnolo

Rendiamo disponibile, a tutti i nostri soci, lo scambio epistolare intercorso tra As.I.R.A.R.A. e l’Assessorato alla Agricoltura della Regione Lombardia, per richiedere di estendere, anche a tale Regione, l’erogazione del contributo economico agli allevatori di Asino Romagnolo.

Adriano Ghitti

Di seguito: il link con la richiesta di contributo Richiesta contributo a Regione Lombardia


e il link con la risposta pervenuta dal Dott. Agr. Andrea Capelletti
di Regione Lombardia Risposta Richiesta Contributo

 

 

Questa lettera apre prospettive per il futuro, di cui As.I.R.A.R.A.
terrà aggiornati gli associati.

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Il settimanale Sabato Sera ha dedicato una intera pagina alla rinascita dell’Asino Romagnolo di razza.

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