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- Dopo che l’Asino Romagnolo fu nuovamente riconosciuto dallo Stato (21.06.2005), la Rai mandò in onda il servizio al TG3 del 10 Luglio 2005
- 11.09.2022 – L’Asino Romagnolo alla Antica Fiera di Fontanelice
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In Fiera a Forlì, nello scorso fine settimana, Alessandro Imolesi ha presentato il campione Murat, in rappresentanza della razza
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La famiglia Besseghini di Grosio (SO) ha presentato l’asino Romagnolo al Villaggio dei Contadini di Coldiretti a Milano
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Dopo che l’Asino Romagnolo fu nuovamente riconosciuto dallo Stato (21.06.2005), la Rai mandò in onda il servizio al TG3 del 10 Luglio 2005
Dopo la riunione del Dicembre 2000, a Ferrara, presso l’Istituto di Incremento Ippico della Regione Emilia-Romagna, sotto il coordinamento del Dott. Sandro Spada e del Prof. Raffaele Baroncini, fu definito lo Standard della Razza (vedi tendina) sulla cui base fu avviato il censimento a cura delle Associazioni Provinciali Allevatori.
La foto che segue è un esempio di tale censimento che portò alla identificazione di 76 soggetti, a cui fu inserito il microchip.
In data 25 Febbraio 2003, aveva avuto luogo, in Roma, la riunione della Commissione Tecnica Centrale (CTC) del Registro Anagrafico delle Razze e Popolazione Equine Riconducibili a Gruppi Etnici Locali del Ministero della Agricoltura. La domanda di riconoscimento del Romagnolo era stata respinta, perché erano stati valutati carenti sia i dati bibliografici presentati che certificassero il nome storico, sia gli elementi genetici che testimoniassero l’identità di razza.
Raccolte le informazioni carenti, in data Martedì 21 Giugno 2005, il Dott. Gerardo Salza (per conto della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alla Agricoltura) presentò la documentazione integrativa al Professor Giuseppe (Peppino) Rognoni della Università di Milano, Presidente della CTC, ed ottenne ufficialmente il neo-riconoscimento della Razza.
Molto significativa era stata altresì la presentazione a Grosseto di otto capi di Romagnolo alla Prima edizione della Mostra delle Razze Italiane di Asino, che si tenne in Maggio dello stesso anno.
Quella prima manifestazione fu filmata da Alberto Minardi, il quale consegnò poi il nastro alla redazione della Rai Regione Emilia-Romagna, che ne ricavò un Servizio, il quale fu mandato in onda il 10 Luglio 2005.
Di seguito il link
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11.09.2022 – L’Asino Romagnolo alla Antica Fiera di Fontanelice
Dopo due anni di sospensione, torna l’Antica Fiera di Fontanelice, ed ospite di essa, la razza dell’Asino Romagnolo. Saranno due i soggetti presentati: la fattrice Mina (da Filippo e Rosina) e la sua puledra Gioia dei Gessi (da Ciso), nelle foto, nata il 15 Agosto 2022, entrambe di proprietà della Azienda Agricola Furma di Mirko Giacometti. Nell’occasione sarà presentata (presso l’archivio G. Mengoni) la ricchissima mostra illustrata dal titolo “Il percorso che ha scongiurato l’estinzione dell’Asino Romagnolo di razza” ed i libri antichi che hanno costituito la base per la ripartenza.
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La Romagna in pista. Dimostrazione al calesse d’epoca di asini Romagnoli trottatori all’ippodromo del Savio di Cesena – Venerdì 26.08.2022
L’occasione è stata quella di partecipare al festeggiamento del centenario dalla nascita dell’ippodromo cesenate, verificatosi quest’anno (1922 – 2022). I più umili dei quadrupedi della terra di Romagna, cugini poveri degli standardbred, hanno voluto garantire la loro presenza all’evento, anche per rendere pubblico, a loro volta, un anniversario che li riguarda più direttamente da vicino: la celebrazione del raggiungimento della soglia numerica (1.200 capi) che sancisce l’abbandono della “razza danneggiata” e che comporta l’entrata entro la semplice “razza vulnerabile”, anticamera dell’abbandono definitivo del rischio dell’estinzione (che si raggiunge quando il numero dei soggetti iscritti supera i 2.400 soggetti).
La manifestazione è stata molto curata sul piano antropologico e dell’immagine, anche per merito della responsabile della comunicazione e marketing della Ippogroup Dott.ssa Francesca Ritti (laureata in Storia dell’Arte).
Sui calessi hanno sfilato figuranti in costumi d’epoca romagnoli, che hanno preso spunto da immagini autentiche dell’inizio del ’900, come quella che pubblichiamo di seguito, tratta dal libro di Paul Scheuermeier “La Romagna dei contadini” che raffigura, nel 1931, una “arzdora” romagnola di Fusignano, su un calesse con ruote in legno e cerchi in ferro, in procinto di consegnare alla padrona un cesto di uva appena raccolta.
Naturalmente una “incursione”, all’ippodromo, di rotabili di questo tipo trainati da asini, non aveva affatto l’ambizione di rappresentare alcuna “rivisitazione autentica” dell’ottocento o dei primi del novecento, epoche contrassegnate da radicali divisioni di classe, per la qual cosa gli asini erano appannaggio dei poveri per recarsi al mercato, non certo all’ippodromo, luogo di divertimento d’eccellenza per i nobili e per i ceti più ricchi, che lo raggiungevano con cavalli (specialmente “di sangue”) che rappresentavano il loro tipico mezzo di locomozione.
Anni 30. Trottatore americano al calesse di uomo verosimilmente borghese. Il rotabile (vedasi in particolare le ruote) è analogo a quello della foto precedente.
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Le foto che seguono illustrano senza adito a dubbi il fatto che i contadini poveri della Romagna non potessero essere tra i fruitori dello sport ippico, del tutto appannaggio delle classi borghesi e nobili.
Nondimeno, l’asino Romagnolo ha sempre dimostrato una specifica attitudine al trotto a tiro leggero, che sapeva mantenere per lunghi tratti sulle polverose strade di pianura della bassa Romagna.
Tale caratteristica fu individuata nell’anno 2000 come peculiare dello Standard della Razza, allorché la Commissione presieduta dal Professor Raffaele Baroncini ne tratteggiò le caratteristiche.
Sei le asine presentate in pista: 1) Giorgia con alla guida Lino Zerbini di Castel San Pietro Terme, accompagnato dalla figlia Rebecca; 2) Rugiada dei Cantelli con alla guida Leonardo Moretti di Verucchio (RN), accompagnato da Monia Mazzanti; 3) Pioggia dei Cantelli con alla guida Gilberto Gavelli, di Verucchio (RN) accompagnato dalla figlia Sofia; 4) Ombrina, con alla guida Marco Marcotti di Monticelli d’Ongina (PC) accompagnato dalla giovanissima figlia; 5) Margherita dei Cantelli con Mirko Fabbri di Modigliana (FC) e signora; 6) Naomi Campbell MGB, con Bernardo Montaleone di Dozza e signora Carmela.
All’ingresso di passo ha fatto seguito la sfilata “a rovescio” degli asini davanti alla tribune.
Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo seguente
https://www.carrozzecavalli.net/2022/08/lasino-romagnolo-scende-in-pista-allippodromo-del-savio-di-cesena/
e guarda il Servizio Tg3
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25.08. 2022 – Il settimanale imolese sabato sera parla di noi
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In occasione del raggiungimento della soglia (1.200) che decreta la fine del rischio di estinzione, Teleromagna ha fatto visita all’allevamento di Davide Buttazzi a Medicina (BO)
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Servizio di Rai3 Regione Emilia-Romagna (a cura di Marino Cancellari). “L’asino romagnolo non rischia più l’estinzione”.
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Lunga vita all’Asino Romagnolo. E largo ai giovani
Era il Dicembre del 2000, ma a guardare cosa è stato fatto, da allora, per scongiurare l’estinzione dell’amico mansueto dall’occhio buono e dalle orecchie lunghe, sembra sia trascorso un secolo. Forse anche di più.
In quei giorni pre-natalizi di fine millennio, si tenne infatti, a Ferrara, presso il Centro Regionale di Incremento Ippico dell’Emilia-Romagna (poi chiuso nel 2007) il primo incontro di tecnici, volto a mettere a fuoco se l’Asino Romagnolo ci fosse ancora o fosse definitivamente scomparso, “attore protagonista” di un passato che lo aveva inghiottito.
Un passato scandito da parole come povera economia agricola, trazione animale, mulattiera, basto, castagneto, carbonaia, polenta, mercato settimanale per sale e fiammiferi, cavalcatura per l’ostetrica (quando il parto avveniva tra le mura domestiche) o per il parroco (quando l’olio santo veniva somministrato a un moribondo); e, in pianura, trottatore al calesse del dottore.
In sintesi, se “quell’asino” esistesse ancora, e dunque fosse ancora possibile censirlo e salvarlo. Oppure se fosse definitivamente scomparso e l’idea di tentarne il recupero fosse solo una operazione astratta e romantica.
Fino agli esordi della 2° Guerra Mondiale, il problema dell’estinzione certo non si era mai presentato, se é vero che i Romagnoli censiti nel 1918 erano 5.267 su un totale di 949.162 capi asinini. E che erano 46 gli stalloni Romagnoli operanti nel 1941 nei due Regi Depositi Stalloni di Reggio Emilia e di Ferrara (più quello delle Marche).
Poi venne la Guerra, ed il destino dell’asino Romagnolo precipitò improvvisamente, prima con la crisi alimentare delle armate tedesche che, al venir meno dei rifornimenti dalle retrovie, lo razziarono nelle stalle dei contadini e se ne cibarono ampiamente. Poi con la ritirata dalla Linea Gotica verso il Po, in cui il povero animale fu costretto a trainare smisurate e sproporzionate “carratelle” militari, cariche di vettovaglie, prima della resa. E finì disperso, o sacrificato.
Ma il peggio doveva ancora venire. Con il boom economico italiano degli anni sessanta, l’agricoltura andò ben presto meccanizzandosi ed i trasporti su strada videro un impetuoso sviluppo della motorizzazione.
L’asino subì il colpo ferale, ed era ovvio che così avvenisse, specialmente al Nord ed in Emilia-Romagna, una tra le Regioni maggiormente investite dal new-deal economico. Questo animale, identificato perfettamente con un passato misero e triste (perché la miseria può essere epica quando é narrata, ma é poco empatica quando é vissuta in prima persona) fu lasciato all’oblio e all’abbandono.
Poco dopo (alla metà degli anni settanta) lo Stato italiano ne decretò addirittura l’estinzione.
Qualche Asino però rimase, presso le poche case contadine fuori mano, ancorate alle tradizioni. Che qualche capo fosse ancora presente i tecnici delle APA (Associazioni Provinciali Allevatori) ne avevano sicura contezza, e lo intravedevano nel corso dei sopralluoghi per i controlli funzionali del bestiame. Così, a Ferrara, accanto ai tecnici delle APA, quel giorno, si incontrarono in seduta i Dottori della Regione (Dott. Sandro Spada), sotto il coordinamento del Professor Raffaele Baroncini (titolare della Cattedra di Zootecnia presso l’Università di Bologna) e massimo esperto nazionale della materia (vedi pubblicazione “L’asino, il mulo, il bardotto”).
Dalla riunione uno spiraglio venne tenuto aperto: fu fissato lo standard tradizionale della Razza (vedi, in questo sito, in alto, la tendina “La Razza”) in modo rigoroso, facendo riferimento ai dati di letteratura, di memoria storica e di confronto con le altre razze asinine italiane.
Negli anni 2001 e 2002 fu fatto il censimento, con rispetto e in aderenza allo standard. Furono individuati (in tutto) tra puledri ed adulti, 76 soggetti: 15 maschi e 61 femmine. Essi furono poi studiati nel loro DNA. Avevano una base genetica comune.
Non senza colpi di scena (nel 2003 vi fu anche un responso sfavorevole, seppure interlocutorio, del Ministero della Agricoltura, che sembrò mandare all’aria tutti gli sforzi fatti) si dovette attendere il 21 Giugno del 2005 perché venisse nuovamente riconosciuta la razza dal Ministero della Agricoltura e dunque dallo stato italiano.
“L’Asino Romagnolo è tornato all’onor del mondo” titolò un quotidiano della Romagna, con lessico ottocentesco, come era del tutto conveniente fare.
Un ampio servizio di approfondimento fu curato anche dal TG3 Emilia-Romagna.
Ma con molti meno dei 120 esemplari, si trattava pur sempre (la definizione è scientifica ed è della FAO, vedi tabella successiva) di una “razza critica” (anche definita “razza reliquia” ), ed il pericolo dell’estinzione rimaneva in agguato, ancora dietro l’angolo.
CRITERI FAO |
Numero di capi presenti |
Razza estinta |
0 |
Razza in condizione critica |
<= 120 |
Razza in condizione danneggiata |
da 121 fino a 1200 |
Razza in condizione vulnerabile |
da 1201 fino a 2400 |
Razza non a rischio |
> 2400 |
Dal 2005 ad oggi tante cose però sono cambiate, e in meglio, se è vero che il numero complessivo dei capi è ora di 1207 esemplari, (dato aggiornato al 21 Giugno 2022) sicuramente più qualificati ed omogenei rispetto ai 76 della ripartenza.
Ora siamo ad una svolta. Raggiunta la quota di 1200 soggetti, la razza non è più definibile “a rischio di estinzione”, ma (é sempre la FAO che lo afferma) semplicemente “vulnerabile”. Da tenere cioè sotto controllo, ma fuori da un rischio concreto e imminente.
Lo sforzo degli allevatori (oggi in numero di 297) e la grande vitalità della Associazione che li coordina e li guida (Associazione Italiana Allevatori della Razza Asino Romagnolo) sono stati i fattori vincenti di questa riscossa, ma è stato soprattutto il frutto della sinergia tra Istituzioni (la Regione in primis) ed i privati allevatori a decretare questo successo, francamente superiore alle attese.
In particolare il processo di selezione e di qualificazione della razza è sempre stato ispirato ad una maggiore omogeneità dei capi presentati, che ha fatto perno sulla aderenza allo standard di razza (che è rimasto sempre lo stesso definito nel Dicembre 2000); aderenza monitorata a cura di un Esperto di Razza (praticamente un giudice/arbitro). Un’altra nota positiva è stata la progressiva diffusione del Romagnolo in nuove realtà regionali (come la Lombardia – Province di Sondrio, Bergamo, Brescia, Milano – ; come il Veneto – Province di Padova e Treviso -; come le Marche e la Toscana).
A Imola si è svolta il 18 e 19 Giugno di quest’anno la 10° Rassegna inter-regionale.
Abbiamo assistito prima di tutto ad una presenza prevalente delle categorie di soggetti giovani (24 su 50 i soggetti compresi tra 1e 3 anni) e giovani-adulti (12 su 50 i soggetti compresi tra 4 o 5 anni) a discapito della categoria senior (14 su 50 i soggetti di età oltre 6 anni).
Da segnalare inoltre la presenza di ben 6 redi (nati nel 2022) di cui 5 ancora sotto la madre ed 1 già svezzato, tutti e sei non oggetto di valutazione morfologica.
Questo indicatore dimostra la vitalità del mondo allevatoriale, che ha puntato sui giovani prodotti per presentarsi in gara con buona possibilità di successo.
LARGO AI GIOVANI dunque!
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Prima dell’avvio della Rassegna Morfologica del Sabato, il Presidente ha richiamato alla memoria di tutti i presenti la figura di Ezio Bigiarini (scomparso il 17 Maggio 2020) non solo allevatore appassionato e competente, socio fondatore di As.I.R.A.R.A. e Probiviro eletto ed in carica, ma anche persona mite e garbata, accogliente, ciò che in Romagna si dice “un pezzo di pane”.
In tandem con il suo grande amico Luciano Bernabini, ha continuato per decenni (dagli anni sessanta ai giorni nostri) ad allevare asini, quando la pubblica opinione considerava la cosa un fatto, non da stravaganti, ma da veri spostati. Luciano ricorda: “Le persone ci consideravano dei matti, ci deridevano … ma noi abbiamo saputo tenere duro ed é arrivato il momento in cui abbiamo avuto ragione”.
Ma ciò che fa più emozionare, anche commuovere, é il gesto con il quale Luciano (Vice-Presidente As.I.R.A.R.A. un boscaiolo che sotto una scorza ruvida, nasconde, a suo modo, un cuore grande analogo a quello di Ezio), ha voluto ricordare l’amico prematuramente scomparso.
“Ho comprato l’ultimo prodotto di Ezio, una puledra di nome Milly, in suo onore e per suo ricordo. Stai pur certo – mi ha detto in privato – che non la rivenderò per nessuna ragione al mondo, mi offrissero anche un Perù”.
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Passiamo ora in rassegna i risultati di categoria e le foto relative dei soggetti partecipanti.
Categoria Puledri di anni 1. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
1. Ascanio dei Cantelli
2. Lorenzo
3. Tuono
4. Ribò
Categoria Puledri di anni 1 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Lorenzo | Eccellente | Francesco | Carol | Severi | ||
2° | Ribò | Ottimo | Billy | Nina | Berbabini | ||
3° | Tuono | Buono | L.Z.Levante | Gemma | Giacometti | ||
4° | Ascanio dei Cantelli | Buono | Ugo dei Cantelli | Leonida | Mazzanti | ||
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Categoria Puledre di anni 1. Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
5. Gioia Emiliani
6. Queen
57. Rosita-AT
Classifica di Categoria Puledre di anni 1 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Rosita-AT | Ottimo | Tarzan | Ginevra-AT | Tonetti | ||
2° | Gioia Imolesi | Ottimo | Little Tony | Lala | Imolesi | ||
3° | Queen | Buono | Martino | Rosa | Besseghini S. | ||
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Categoria Puledri di anni 2. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
7. Murat
8. Nello di Fontana
9. Diego-AT
54. Romeo
(10 Bigio non presentato)
Classifica Categoria Puledri di anni 2 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Murat | Eccellente | Filippo | Safety Noire | Imolesi | ||
2° | Nello di Fontana | Ottimo | Getullio | Pioggia dei Cantelli | Gavelli | ||
3° | Diego-AT | Buono | Tarzan | Lea | Tonetti | ||
4° | Romeo | Buono | Filippo | Giulio | Buttazzi | ||
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Categoria Puledre di anni 2. Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
11. Belen MB
12. Bigia MB
13. Miranda-AT
14. Corona
15. Ginevra
Graduatoria di Categoria Puledre di anni 2 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Bigia MB | Ottimo | Getullio | Vittoria MB | Montaleone | ||
2° | Miranda-AT | Buono | Tarzan | Ginevra-AT | Tonetti | ||
3° | Belen MB | Buono | Filippo | LZ Denise | Montaleone | ||
4° | Corona | Buono | Zorro | Irma | Besseghini V. | ||
5° | Ginevra | Buono | Samuele | Rosina | Guaducci | ||
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Categoria stalloni junior di anni 3. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
16. La Fattoria Zeus
17. L.Z. Enea
18. L.Z. Stornello
Graduatoria di Categoria Stalloni junior di anni 3 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | La Fattoria Zeus | Eccellente | Zorro | Poppea-AT | Donati | ||
2° | L.Z. Enea | Ottimo | Romano | L.Z. Codina | Zerbini | ||
3° | L..Z. Stornello | Ottimo | Romano | L..Z. Cassandra | Zerbini | ||
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Categoria Femmine Junior di anni 3 . Iscritte a catalogo elencate per numero di testiera:
19. Zaira
20. Giorgia-AT
22. L.Z. Ester
(non presentate 21. Pepita; 23. Luna)
Graduatoria di Categoria Femmine Junior di anni 3 | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Zaira | Ottimo | Romano | Silvana | Az. Agr. El Ramicero | ||
2° | Giorgia-AT | Ottimo | Tarzan | Lea | Tonetti | ||
3° | L..Z. Ester | Buono | Romano | L.Z. Minerva | Zerbini | ||
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Categoria stalloni adulti di anni 4 o 5. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
24. Ercole
25. Vasco dei Cantelli
26. Ciso
27. L.Z. Rio del Panetto
Graduatoria di Categoria Stalloni adulti 4-5 anni | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Ciso | Eccellente | Romano | Rosina | Giacometti | ||
2° | L.Z. Rio del Panetto | Ottimo | Romano | Luna | Zerbini | ||
3° | Vasco dei Cantelli | Buono | Romano | Leonida | Mazzanti M. | ||
4° | Ercole | Buono | Filippo | Dora | Besseghini S. | ||
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Categoria femmine adulte o fattrici di anni 4 o 5. Iscritte a catalogo elencati per numero di testiera:
28. Lala
29. Naomi Cambell MGB
30. Vittoria MB
31. Cleopatra
32. Ombrina
33. Milena
34. Nina
35. L.Z. Nuccia
(non presentata la n. 55 Furia)
Graduatoria di Categoria Femmine Adulte o Fattrici di 4-5 anni | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Lala | Eccellente | Pippo | Tea | Imolesi | ||
2° | Milena | Ottimo | Getullio | Zita | Marcotti | ||
3° | Vittoria MB | Ottimo | Filippo | Dora | Montaleone | ||
4° | Cleopatra | Ottimo | Romano | Poppea-AT | Donati | ||
5° | Naomi Cambell MGB | Buono | Getullio | L.Z. Denise | Montaleone | ||
6° | Ombrina | Buono | Tarzan | Penelope | Marcotti | ||
7° | Nina | Buono | Pippo | Bea | Severi | ||
8° | L.Z. Nuccia | Buono | Romano | Poppea | Zerbini | ||
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Categoria stalloni senior di 6 anni ed oltre. Iscritti a catalogo elencati per numero di testiera:
36. Lupo Alberto
37. Francesco
38. Samuele
39. Zorro
40. Pippo
41. Romano
Graduatoria di Categoria Stalloni senior 6 anni o maggiore | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | Francesco | Eccellente | Billy | Dina | Severi | ||
2° | Lupo Alberto | Eccellente | Filippo | Cesira | Donati | ||
3° | Samuele | Ottimo | Pierino 2009 | Marta | Zerbini | ||
4° | Zorro 2014 | Ottimo | Tarzan | Gaia | Besseghini V. | ||
5° | Pippo | Buono | Pierino 2000 | Peppina | Montaleone | ||
6° | Romano | Senza voto | ——– | ——— | Zerbini | ||
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Categoria fattrici senior di 6 anni ed oltre. Iscritte a catalogo elencati per numero di testiera:
42. L.Z. Rossana
43. L.Z. Cassandra
44. L.Z. Minerva
45. Mina
46. L.Z. Denise
47. Pioggia dei Cantelli
48. Poppea-A
58. Rosina
(non presentata la n. 56 Megghi)
Graduatoria di Categoria Fattrici senior di 6 anni o maggiore | |||||||
Piazzamento | Nome | Livello di Aderenza | Padre | Madre | Allevatore | ||
1° | L.Z. Denise | Eccellente | Romano | Cleopatra | Montaleone | ||
2° | Poppea-AT | Eccellente | Billy | Dina | Donati | ||
3° | Pioggia dei Cantelli | Ottimo | Virgilio | Palma | Gavelli | ||
4° | L.Z. Minerva | Buono | Romano | Cleopatra | Minardi | ||
5° | L.Z. Rosanna | Buono | Romano | Poppea | Zerbini | ||
6° | L.Z. Cassandra | Buono | Romano | Favola | Zerbini | ||
7° | Mina | Buono | Filippo | Rosina | Giacometti | ||
8° | Rosina | Buono | Filippo della Camerlona | Cesira | Guaducci | ||
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Per ciò che riguarda i due best in show, da segnalare che sia quello maschile (Murat, di Alessandro Imolesi di Cesena) sia quello femminile (Bigia MB, di Bernardo Montaleone di Dozza) presentano, entrambi, l’età di due anni, essendo nati nella primavera del 2020.
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